Foto di Rita. Io Francesca2, Francesca1 e Alessandro |
Partiamo dal fondo del gruppo e
camminiamo per una quarantina di secondi fino alla linea di partenza.
Ora si può e si deve correre fino al traguardo. Andiamo al nostro
ritmo: 6' al km. Sembra buono, molti vanno più piano. Alcuni
addirittura camminano. Noi no! Correremo fino al traguardo! Stiamo
tutti insieme per qualche centinaio di metri poi Alessandro
progressivamente accelera e si allontana sempre di più finché lo
perdo di vista. Ma il ritmo giusto è il nostro. Anzi forse è anche
un po' veloce e siamo un po' affannati. I cartelli con i chilometri
scorrono lenti, pollice, indice … ora
Foto di Tore Orrù, sempre presente! |
vado a raggiungere Alessandro. Accelero
ma un bimbo minuscolo che correva col padre la prende come sfida e mi
raggiunge. Ci guardiamo; io sorrido ma lui resta serissimo. Non si scherza! Se è cosi', allora ti batto! Accelero ancora ma lui mi segue. Ho
paura che muoia o che mi faccia morire. Le sfide all'ultimo sangue
non mi piacciono e rallento. Arriva il padre e approfittando di un
attimo di distrazione riparto. Non mi segue più … ho battuto il
seienne! Obiettivo Alessandro. È un po' che non lo vedo e,
nonostante il ritmo veloce, continuo a non vederlo. Intanto mi
diverto. Sono tornato me stesso per qualche minuto e sembro una
freccia nella coda della non-competitiva dove, bimbi a parte,
corrono tutti al rallentatore. Dopo un chilometro corso in 4', non
lo vedo ancora! Mi sembra strano che stia andando così veloce ma non
può essere sparito e insisto. Ecco, finalmente a Nora lo vedo ma per
raggiungerlo devo faticare ancora. Lo raggiungo e ora sono
Alessandro, con i suoi 9 anni e l'irrefrenabile piacere della corsa.
Abbiamo già staccato Rita, la mamma e Francesca2, la sorella maggiore
e stiamo superando moltissimi adulti. Siamo affannati ma ci stiamo
divertendo come matti. Gli offro da bere dalla mia bottiglietta e lo
lascio andare, raccomandandogli solo di fermarsi alla fine del primo
giro e di non seguire quelli che proseguono per la 21. Lui non ha
bisogno di incoraggiamenti, ha tutta l'incoscienza dell'infanzia,
semmai gli servirebbe un freno a mano. Torno indietro a recuperare le
altre, a cui invece serve un'iniezione di coraggio. Siamo a metà, è
ancora lunga ma stiamo ancora correndo e non ci fermeremo! La salita
è inesorabile intorno al 2%. A dirlo sembrerebbe poco ma, dopo 4 km di corsa
ininterrotta, si fa sentire e, per non scoppiare, siamo costretti a
rallentare e il tempo al km per la prima volta sale sopra i 7'. Per
fortuna gli alberi lungo il viale offrono refrigerio, con la loro
gradevole ombra. Stiamo rientrando nel centro storico. Con Francesca1
abbiamo staccato leggermente Francesca2 e Claudia che sono un po' in
crisi. Controllo che non si siano fermate ma hanno solo rallentato
leggermente. Anche noi siamo al limite ma ormai manca poco; si vede
il traguardo 200 metri più avanti e la strada è in lieve discesa ma
mancano le forze per fare lo sprint. Due signore sovrappeso sentono
l'odore del traguardo e ci staccano ma non ce ne curiamo.
L'importante è arrivare, senza fermarsi. Aspetto le ragazze, poco
dietro di noi, e le incoraggio all'ultima fatica. Sprintano bene e mi
staccano. Arrivo anche io; l'orologio segna 45' e qualche secondo. Ce
l'abbiamo fatta: 7 km senza fermarci! E la birra è anche per me! Me
la merito tutta!
Passano minuti e mi restringo. Ora sono
qua, piccolo piccolo, al traguardo a guardare i grandi che arrivano.
Mi sento come se avessi una grossa pietra sullo stomaco e mi passa la
voglia di una seconda birra. Ci vuole un cannonau.
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