Prima settimana di riposo della mia
nuova vita. Ormai il corpo giace come un mucchietto di membra ora sul
divano, ora sul letto e solo ogni tanto si ricompone esprimendosi
compiutamente con una corsetta, una breve pedalata o 45' in piscina a
imparare la bracciata perfetta. Intanto mando il mio spirito ad
aleggiare in giro al posto mio.
Sabato era a Berchidda, ad aleggiare
sui 37 km delle splendide vie del carbone, osservando il successo del
grande Filippo e i bei risultati degli amici Davide, Enrico e Stefano
oltre che ammirare le gesta degli instancabili Teo, Giuseppe,
Vincenzo, Ivan, Gigi e Manuela qualcuno con me al triathlon della
settimana scorsa, altri a Macomer, per non parlare di Agnese che era
con me dappertutto e ancora non si ferma! E poi a inzupparsi di zuppa
berchiddese … spirito incorporeo? Ancora un po' e diventa più
grasso del corpo.
Il mio spirito si è poi spostato
aleggiando ad Ozieri e questa volta sul serio. Il mio odore si spande
sulla cittadina logudorese proveniente da un sacchetto pieno di
particelle di spirito glorioso ancora attaccate ai vestiti che avevo
dimenticato davanti al camino di Macomer ad asciugare il sudore della
ultramarathon. La gloria, dopo tre settimane, comincia a puzzare di
ascella e Tonino ha portato questo spirito sperando di liberare
Macomer dall'odore e di trovare qualcuno che me lo potesse riportare.
E il mio alone di gloria ora ricopre Teo e Gigi, anche oggi in gara
nella mezza maratona! E gloria anche per i miei compagni di categoria
Flavio e Bruno che dopo avermi stroncato a Macomer fanno risultati
sempre più strabilianti: 8o in 1h19 Flavio e 13o
in 1h20 Bruno. Tempi che io facevo negli anni 2008-2012; eh sì,
erano bei tempi quelli.
E poi, mentre il corpo si sposta a
fatica dalla camera da letto al divano di fronte alla tv, lo spirito
vola, attraversando raggi catodici, su New York, a correre la
Maratona più famosa del mondo. Laggiù dove l'abbraccio del pubblico
annulla la percezione della fatica. È una sensazione che ho provato
a sprazzi e che, nonostante l'avversione che nutro per le mode,
volevo provare appieno a New York; e come provarla meglio che
indossando con il mio spirito le gambe di Gebresselasie? Intanto, un
altro amico instancabile, Luca, dopo Macomer, dopo il triathlon,
indossando le sue gambe personali sta arrivando ora la traguardo.
Grande!
Ecco, il mio sforzo è finito. Ora sono
troppo stanco per la briscola; mi vado a fare un eccitantissimo
solitario e poi a nanna.
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