Senza
voler linciare nessuno, per pura curiosità, mi sono chiesto: chi
sono i tagliatori e perché lo fanno?
Uno
è stato visto scendere di nascosto dalla macchina.
Ecco
l'identikit:
69
anni
campano
qualificato
come “professore” ma semi-analfabeta,
ex
arbitro di calcio,
242
amici su FB.
Ha
“finito” 10 volte il passatore.
Tapascione
Forse
potrebbe averlo fatto in un momento di offuscamento
dovuto alla stanchezza? No. Era
tutto programmato. I tempi parziali, visibili nell'ultima colonna delle tabelle riportate, dimostrano come abbia tagliato per
almeno tre volte negli stessi tratti nel 2014:
2015:
e 2016:
Un
aiutino prima di Borgo San Lorenzo – è lì che è stato beccato –
e poi, anno dopo anno sempre più spudoratamente per tutta la
discesa. Ecco quello che scrive questo "professore" su FB:
"Un grazie di cuore a tutti voi amici e grandi ma lo sport è
anche sacrificio sofferenza nessuno ti da niente però poi grande
gioia le ho avute ieri con l'arbitro di calcio oggi con il podismo
amatoriale auguro a tutti voi grandi su ccessi che superano i miei
ancora grazie mille ma grandi tutti." Professore? Ummmm.
Forse qui abbiamo le attenuanti: semi infermità mentale.
La
tecnica. Aspettare la notte, salire sulla macchina di un assistente
poi scendere e riprendere a correre. Ripetere se necessario.
È
un caso isolato? No, mi è bastato spulciare i tempi intermedi dei
primi cinque di categoria per trovarne subito un altro, anche lui
recidivo. Ecco l'identikit:
62
anni
campano.
“Professore”
anche lui.
Ha
“finito” 4 volte il passatore
Buon
atleta.
Nel
2015
ha
avuto
un momento di particolare
forma
fra
Marradi
e San
Cassiano,
dove ha
fatto
segnare
il 36o
miglior tempo. Ci avremmo
potuto anche
credere, se l'anno
dopo non si fosse lasciato
prendere la
mano.
2015:
2016:
Ecco
cosa
scrive:
“Carissimi
amici,i vostri complimenti mi fanno tornare indietro negli anni,mi
fanno sentire più giovane.Affrontare una 100 km è davvero una
grande battaglia, una conquista di se stessi, una sofferenza che
sembra di non aver mai fine, ma quando tagli il traguardo,
indipendentemente dal tempo, puoi solo piangere per la gioia di
avercela fatta. GRAZIE INFINITE, sperando di condividere le mie
stesse emozioni assieme a voi alla prossima 100 km.”
Li
abbiamo beccati. Sono i “professori” campani ultrasessantenni
quelli che tagliano. Ma aspetta, forse non sono i soli. Per esempio
nel tratto fra Marradi e San Cassiano, il nostro tagliatore numero 2,
andando a 3'37 al chilometro, è riuscito a fare solo il secondo
tempo di frazione. C'è un altro che è andato più veloce di lui e
non è certo Calcaterra!
Eccolo
qui, trovato. Sempre fra i primi 5 di categoria
70
anni
friulano
finisher
32 volte!!!!
Le
prime 30 potrebbero essere “pulite” ma le ultime 2 senza dubbio
no. Vediamo i dati:
2014:
2016:
anche
lui, dopo un primo anno di prova, ci prova gusto, insiste ed esagera.
Movente?
Forse confermare la propria leggenda di inarrestabile.
Ci
sarebbe poi anche l'ottantenne romano che dopo 21 arrivi onesti, e 90
chilometri del 22o passatore, cede alla stanchezza ma
decide di tagliare lo stesso il traguardo. A quell'età si torna
bambini.
Anche
per lui, con umana pietà, gli intermedi del 2016. Negli anni
precedenti sembra pulito.
Conclusioni.
Chi
sono? Per lo più insospettabili anziani maschi pronti a vendere
l'onore per un articolo sul gazzettino del quartiere. Sono
sacchettari della peggior specie e collezionisti di medaglie rubate.
Perché
lo fanno? Non provano vergogna? Evidentemente no. Sono quasi tutti
tagliatori seriali per cui è chiaro che hanno provato gusto.
Probabilmente si stimano così poco che un complimento di chicchessia
su FB vale più di un'autocritica.
Come
si può evitare? Controllando i parziali si potrebbero squalificare a
posteriori quelli palesemente truccati ma i tagliatori più accorti
troverebbero il modo di farla franca. La soluzione migliore sarebbe
vietare l'assistenza esterna: tutti i tagliatori hanno dei complici
che li trasportano in auto ed eliminando le macchine si
risolverebbe il problema. Inoltre si ridurrebbe drasticamente il
fastidiosissimo e pericoloso traffico automobilistico e si tornerebbe
a respirare l'aria pulita dell'appennino.