Questa settimana avevo una riunione di
lavoro di due giorni a Perpignan. Lunedì volo da Cagliari a Girona
con collegamento diretto Ryanair e da lì, in treno, sono arrivato a
Perpignan. Per il rientro, ho trovato su internet la soluzione
ideale: navetta Frogbus – partenza dalla stazione dei treni di
Perpignan alle 17.45 e arrivo all'aereoporto di Girona alle 19.15;
costo 15 euro. L'aereo per Cagliari parte alle 20.20. 4 anni prima,
ricordo, avevo adottato la stessa soluzione.
Mercoledì pomeriggio sono arrivato
alla stazione di Perpignan con largo anticipo. “Controllo l'orario,
compro il biglietto della navetta e torno in centro a farmi un giro e
a bere una birra”. Questa, almeno, era l'idea. Cerco la fermata. Mi
ricordavo più o meno dove fosse ma non ne trovo traccia, neanche un
cartellino col nome della compagnia “Frogbus”, “autobus rana”,
roba da parcogiochi. L'ufficio informazioni turistiche della stazione
è chiuso; entro allora in un bar adiacente, prendo un caffè e
chiedo, sicuro che, vedendola passare davanti a loro 4 volte al
giorno, mi sappiano dire dove ferma. Il barista mi dice che la
fermata è sicuramente alla “gare routiere”, dall'altro lato. Mi
sembra strano. Per fortuna sono in anticipo e non mi agito. Alla gare
routiere, un impiegato sgarbato mi dice che non c'è nessuna
navetta per Girona. “Ma sapete qualcosa del Frogbus …” “No.”
Fanculo.
Chiedo ad un passante e mi spiega che i
bus per la Spagna partono dall'altra parte della stazione. Seguendo
la linea ideale passante per il suo dito, arrivo dall'altra parte ma
vedo solo una fermata di autobus urbani. Allora mi rivolgo alle
informazioni delle ferrovie; c'è una signora che non ne sa niente.
Mi spiega però che quello è lo sportello delle informazioni
ferroviarie e che un bus non è un treno. Comincio a odiare quella
lingua che, con tono di molle superiorità, mi riempie di
informazioni inutili. Chiedo alla tabaccaia. Non sa niente neanche
lei ma mi indica un gruppo di gendarmi e mi rivolgo a loro. Il più
informato fra loro mi dice che si ricordava la fermata dove la
ricordavo io ma che non è sicuro che la navetta esista ancora.
Impossibile, penso, l'ho vista su internet! Comincio ad essere
agitato ma non mi scompongo. Entro in un hotel di fronte alla fermata
fantasma e il gestore, con aria scocciata, mi dice che la fermata
della navetta è dall'altra parte della stazione. Sicuro? “Sicuro!
Ci mando anche i miei clienti” “dice alla gare routiere?”
“No! Dall'altro lato!”. Mi interrogo sulla geometria della
stazione e deduco che dev'essere almeno triangolare. Finalmente
qualcuno sicuro; io ormai lo sono un po' meno e comincio a guardare
spesso l'orologio che per fortuna gira lento. Mi viene un attacco di
tosse. Ingoio il rospo. Ecco il “frog”, manca solo il bus.
Dall'altra parte della stazione c'è la fermata dell'autobus che
avevo visto prima. Sono ancora in anticipo e aspetto un po' per
vedere se passi qualche pullman ma vedo solo autobus urbani e chiedo
agli autisti. Il secondo mi dice che la fermata non è quella “prova
alla gare routiere sicuramente è là”. SI SONO MESSI TUTTI
D'ACCORDO! Girano i dadi, ruotano le sfere e passo dal via per un
altro giro.
Comincio a dubitare di riuscire a
prendere l'aereo. Entro in stazione per vedere, sul tabellone, se per
caso ci siano treni in partenza per Girona ma a breve non ce ne sono.
Chiedo allora ad un paio di passanti ma nessuno sa aiutarmi. Comincio
ad innervosirmi sul serio.
Torno, per la terza volta, al punto di
partenza e ora l'ufficio informazioni turistiche è aperto. Una
signora gentile mi dice che Frogbus non esiste più; però c'è un
altro servizio e mi indica l'agenzia che lo gestisce, sotto la
stazione. Mi torna un filo di speranza, anche se ormai dubito di
tutto e quando, sotto la stazione, vedo una saracinesca abbassata mi
immagino che l'agenzia sia proprio là dietro. Altro attacco di
tosse. Poi invece la trovo, entro e un'altra signora gentile mi
conferma che frogbus non esiste più, che c'è un altro servizio ma
che non lo gestiscono loro. Mi dà il numero di telefono dei gestori
del servizio. Chiamo e mi dicono che l'ultima navetta è già
partita. Sono passato da una situazione di spaesamento kafkiano a una
di certa consapevolezza. La navetta su cui facevo affidamento non
c'è. Almeno ora posso passare deciso al “piano B”.
Ritorno alla stazione dei treni, di
nuovo alle informazioni delle ferrovie. Adesso so che un bus non è
un treno e chiedo informazioni sui treni per Girona. Ho fatto la
domanda giusta e questa volta l'impiegata risponde gentilmente. Per
fortuna c'è un TGV che mi dovrebbe fare arrivare in tempo. Partenza
dalla stazione dei treni di Perpignan alle 18.08 e arrivo alla
stazione dei treni di Girona alle 18.49, 32 euro. Finalmente mi
rilasso. A meno di ritardi dovrei riuscire a prendere l'aereo.
Alla stazione di Girona cerco la
navetta per l'aereoporto. Banchina 10, mi dicono. Questa navetta la
vedo; è là, ferma, vuota. “Dovrebbe partire alle sette”, dice
uno. Manca un minuto e non c'è segno di vita. Un'altra navetta
fantasma. Me l'immagino che parte senza autista a motore e luci
spente. “O forse no, forse parte alle otto”. Ne ho abbastanza.
Prendo un taxi.
L'aereoporto di Girona è deserto.
Nella enorme hall, ci siamo solo io e la barista. “Una cerveza,
grande por favor”.
Nessun commento:
Posta un commento