La canna va tagliata in prossimità dei
nodi, altrimenti rischia di rompersi. Una parte, quella che va a
conficcarsi nel terreno, dev'essere tagliata di sbieco, l'altra
diritta, così si può martellare per impiantarla. Fra i due estremi,
circa un metro e mezzo. “Ecco, questa è pronta. Ne servono altre?”
“Sì, altre mille!”
Per nastrare un percorso da 2 km da ambo
i lati, con un palo ogni quattro metri, servono un migliaio di pali.
Fabio con colpi netti di roncola ne prepara tre, mentre io e Gavino
annaspiamo segando e lisciando il nostro unico esemplare. Questo a
scuola non ce l'hanno insegnato. A scuola insegnavano a prepararle così:
per preparare la canna, bisogna arrotolare la cartina premendo con i
pollici dal centro verso le estremità.
Per piantare la canna si deve prima
fare il buco con un punteruolo di metallo. Poi, con un martello si
colpisce la parte superiore della canna finché non penetra nel buco.
Infine, con il piede, facendo come per spegnerla, si compatta la
terra tutt'intorno. Diamo
il tocco finale leccando la striscia di colla e girandola tra le
dita, in modo che il tabacco scorra uniformemente.
Arriva il perfezionista: “Cos'è
questo schifo? Le canne vanno pareggiate, non si possono lasciare
così, non è decoroso! Queste vanno bene ma guarda quell'altra come
rovina l'estetica! È troppo più corta!” “Chissà chi se l'è
fumata …”
Domenica venite al nostro cross:
abbiamo preparato un percorso davvero stupefacente.
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