Voglio fare concorrenza ad Albanesi
nell'usare le arti magiche per mescolare la scienza con l'atletica e
trasformarla in formula matematica. Altro che regola del 3, questa è
roba forte: sto lavorando alla formula magica dell'“indice di
forma” che non è la “forma dell'indice” e neanche quella del
dito medio.
Avete un vostro percorso abituale e
volete sapere se siete in forma?
La soluzione banale ma ormai obsoleta è
correre a tutta e confrontare il tempo impiegato col vostro record
sul percorso. Ma un allenamento veloce potrebbe non rientrare nella
tabella del giorno e poi come potete essere sicuri che l'“a tutta”
di questa volta sia come l'“a tutta” delle altre volte?
Vi piacerebbe avere dei riferimenti sul
vostro stato di forma ogni volta che fate quel percorso
indipendentemente dall'andatura (lenta, media, veloce o progressiva
…)? A questo serve l'“indice di forma” ed ecco come calcolarlo.
Registrate, con un
cardiofrequenzimetro, la frequenza cardiaca media (FCM) durante il
percorso. Sottraete alla FCM la frequenza cardiaca a riposo (FCR,
quella che si misura ancora sdraiati prima delle prime urine del
mattino e che rappresenta i “costi fisiologici indiretti”:
amministrazione, climatizzazione, infrastrutture, spese “digestione”
...) ottenendo così la FCN netta di moto:
FCN=FCM-FCR .
Moltiplicate la FCN per il tempo di
percorrenza in secondi T, ottenendo così il magico “indice di
forma” I:
I=FCN*T
All'aumentare del passo, T diminuisce
ma FCN aumenta per cui I risulta magicamente indipendente
dall'andatura. Dipende invece dal vostro stato di forma e più è
basso, più siete in forma.
Ogni volta che ripetete lo stesso
percorso otterrete un nuovo valore di I: il valore più basso lo
terrete come indice di riferimento della forma ottimale (IdR) e
dividendo l'IdR per il valore attuale di I e moltiplicando per cento
otterrete la percentuale della vostra forma F rispetto a quella
ottimale.
F=100*IdR/I
Ora potrete pronunciare, con rigore
scientifico, frasi tipo: “sono al novantotto per cento, oggi spacco
il culo a tutti”
Esiste già questa formula? Penso di
sì. È così banale che ci avranno pensato in 10000 di cui 5000
l'hanno detta a qualcuno, 1000 l'hanno pubblicata da qualche parte,
100 di queste pubblicazioni sono state lette da più di 20 persone e
10 avranno avuto un certo successo. Sarà nota come “formula xxx”
dove xxx sono nomi diversi da 10 parti del mondo. A Capoterra e
dintorni sarà la “magica Formula Pisani”.
Beh, fatemi sapere se funziona. Siete
le mie cavie ...
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