Mentre lei continua a
parlare, fitta fitta, io costruisco piccole palline d'aria, girando il
pollice contro il medio e, poi, un po' più grandi, col pollice
contro l'indice. Le mie palline cominciano a svolazzare nel vagone della
metro e una finisce proprio nella sua bocca, aperta a pronunciare
l'ennesima parola. Dopo qualche secondo, le fuoriesce dal naso e mi
viene quasi da ridere ma “prossima fermata Massaua” sono
arrivato.
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