Dopo la Ronda Ghibellina, eccomi alla
vigilia della seconda tappa del trofeo delle regioni: il trail della Bassa Via del Garda (BVG) di
75km con 4000 metri di dislivello, sui bei sentieri che si affacciano
sul lago.
Questa volta, nella rappresentativa
maschile sarda saremo solo in tre. Ognuno si porta la sua borsa e si
portafortuna carezzandosi da solo la testa. Dobbiamo arrivare tutti
per fare classifica, quindi l'obiettivo principale sarà raggiungere
il traguardo a Limone del Garda. Non c'è fretta. Il molise non si
presenterà e non ci sarà neanche un podio di categoria da
inseguire. Ne approfitterò per andare tranquillo e godermi il
contesto, i paesaggi e la corsa sui sentieri. Devo ricordarmi di
portare il materiale obbligatorio, di installare i limitatori di
velleità, i dossi artificiali rallenta-ego nel cervello, chiudere
bene il rubinetto dell'adrenalina che perde e partire piano piano.
Non ho capito se sono in forma o se
sono a pezzi. Un giorno mi sento in forma, quello dopo a pezzi. Oggi
è giorno di spezzatino. I parametri vitali sono comunque ancora
sufficienti, il respiro è regolare e il cuore ogni tanto batte un
colpo e tanto basta a rendermi ottimista. Lungo i 75 chilometri del
percorso, il suolo brulicherà di 75 milioni di piccolissimi
millimetri, o 200 milioni di minuscoli millipiedi, artropodi che non
vedo l'ora di calpestare, uno per uno. Il sole splenderà alto nel
cielo, poi cercherà di scendere ma io lo fermerò lassù che mi
voglio godere il tramonto sul lago al traguardo con una birra in
mano.
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