Foto di Tore Orrù |
L'idea è semplice. Nello spirito della
manifestazione, voglio provare a muovermi camminando ludicamente a
3'54 al km per due giri del percorso (poco più di 14 km).
L'esecuzione è molto più complessa. In quanto “camminatore” sia
pure “ludico motorio”, mi tocca partire dietro i 700 “atleti
competitivi” e, per almeno un km e mezzo, resto imbottigliato e
come uno spumante ben scosso, appena trovo spazi liberi, mi tolgo di
dosso la faccia da sonno e schizzo dietro al tappo. Poi c'è il
vento. Poi ci sono i km tomtom che sono diversi dai km garmin e a
quelli del percorso e viaggio quindi a velocità misteriosissime come
i neutrini del Gran Sasso. Poi c'è il “ludico” che mi obbliga a
scherzare con gli amici che raggiungo. E poi, poco dopo il sesto
chilometro, un volontario sul percorso ci dice che quella partenza
era falsa e che si riparte fra poco. Questo sì che è un bello
scherzo ludico motorio. Molti competitivi l'hanno presa male. A me
invece scombina solo mesi di preparazione concepita un'ora prima
della partenza e invece di un medio da 14 mi tocca fare un 2x7 che
sembra uguale ma è tutt'altra cosa. Come i competitivi rabbiosi,
rivoglio indietro i miei 8 euro per ripagarli con 2x4 euro. Comunque,
dopo oltre mezz'ora di attesa si riparte. I muscoli sono rigidi,
invece il percorso, grazie alla passata di acido che ha sciolto metà dei competitivi, si sgorga prima e
riesco a trovare il mio passo dopo un solo chilometro. Ma c'è ancora
il vento; i neutrini del Gran Sasso, con la scusa che è una non
competitiva, si rifiutano di superare la luce o forse rispettano solo
la doppia striscia continua tracciata da Einstein nel tunnel scavato
dalla Gelmini. Insomma, c'è confusione là fuori, ma è una
confusione ludico motoria e mi diverte. Nei pressi dell'arrivo
incrocio il marciatore Nello, lo collego mentalmente con la
“camminata” e, per un attimo, ho la tentazione di arrivare a
passo di marcia. Una pacca sulla spalla agli organizzatori che, dopo
19 edizioni praticamente perfette, sono incappati nel tipico
“incidente”. Esattamente come il mio “trail di Capoterra”,
incappato nell'incidente proprio prima delle prossime 19 edizioni
perfette.
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