In Italia, oggi, discutere di politica
è sostanzialmente inutile; la fede prevale sulla ragione un po' come
nel medioevo o nel tifo calcistico.
La quasi totale assenza di
ragionamento, fa sì che si la propaganda politica si nutra di slogan
“stupidi” che, nonostante l'evidente inconsistenza logica, hanno
successo. L'arte del groviglio logico per rovesciare il bene e il
male ha raggiunto l'apice con l'introduzione dei concetti di
“buonismo” e di “razzismo al contrario”. L'idea che si cerca di far passare è
che i buoni non esistono; esisterebbero solo gli stronzi sinceri e
gli stronzi ipocriti che fanno finta di essere buoni. Meglio, allora,
essere sinceramente e orgogliosamente stronzi!
In particolare, Salvini, insieme ai
suoi strateghi, ha fatto del groviglio logico un metodo di
comunicazione efficace nel negare le evidenze o, almeno, nel girarle
in modo che paiano accettabili a chi abbia interesse a crederci.
Vediamo 3 esempi.
“Il mio obiettivo è il noway
australiano; nessun migrante soccorso in mare mette piede in
Australia”
Prima si fa la legge, poi la si segue;
è questo il naturale ordine temporale delle cose. Si seguono le
regole del paese in cui si vive; è questo il naturale ordine
spaziale delle cose. Quando invece il ministro dell'interno italiano
decide di applicare una legge australiana, si entra in un caos
spazio-temporale. Visto che qui, ormai, siamo, facciamo, allora, che
ogni italiano può scegliere di seguire le leggi del paese che
preferisce?
“Difenderemo in ogni sede
immaginabile il diritto del bambino di avere una mamma ed un papà”
Qualcuno avrà pensato che, sostenendo
la dichiarazione del collega Fontana “le famiglie gay non
esistono”, Salvini intendesse togliere un diritto alle coppie
omosessuali. Ma sono le coppie omosessuali che hanno diritto ad avere
figli o sono i bambini che hanno diritto ad avere genitori di sesso
diverso? Chi ha ragione? Da una parte gli omosessuali manifestano il
desiderio di pa-maternità e ne rivendicano il diritto. Dall'altra
parte ci sono i neonati che vorrebbero una mamma con le tette e un
babbo con i baffi ma non sanno ancora come dirlo. Per fortuna c'è
Salvini che interpretando i loro vagiti, si fa paladino di quei “gne
gne” e li traduce per noi in social tweet e, se imparerà a farlo,
in leggi dello stato.
“Meno gente parte, meno gente muore”
Il numero di morti in mare è dato,
ovviamente e tragicamente, dalla differenza fra il numero di chi
parte e quello di chi sbarca. Solo a parità di sbarchi, sarebbe
quindi vera l'affermazione di Salvini: “meno gente parte, meno
gente muore”. Purtroppo, invece di agire sulle partenze, lasciando
costanti gli sbarchi, sta agendo in maniera opposta, ostacolando in
tutti i modi gli sbarchi, senza badare alle partenze. Banalmente,
quindi, la sua politica si può riassumere in “meno gente sbarca,
più gente muore” e gli sbandierati successi in termini di
riduzione degli sbarchi, se qualcuno ha il fegato di cercarli, li può
trovare in fondo al mare.
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