Per la serie Le quattro stagioni del Montiferru,
dopo l'inverno viene, quasi sempre, la primavera.
Il cimento dell'armonia e dell'inventione. LA PRIMAVERA. Concerto per violino
solista, quartetto d'acqua e forchette in 3 movimenti: presto, adagio
con moto, allegretto.
Primo movimento: Presto.
Il primo movimento sarà scendere dal
letto. Presto perché l'ora sarà antelucana. Presto anche perché
sarò in ritardo. È un ritardo sistematico, fisiologico, forse
mentale. Non so perché ma mi sento sempre in grande anticipo fino
allo scoccare dei famosi “sette minuti di biancamerda”.
Allora ecco che parte la grande corsa: dentifricio spremuto in bocca,
pigiama passato sotto le ascelle e tutti gli altri riti del caso.
Secondo movimento: Adagio con moto.
Partirà la gara e finalmente potrò
rilassarmi. Anche questa volta farò “servizio scopa”. Si
avanzerà adagio, seguendo i bellissimi ultimi. Questo sarà il mio
movimento preferito, quello nella natura. Ritrovare il bellissimo
Montiferru in condizioni diverse da come l'avevo lasciato.
Ricorreranno i temi dei roccioni vulcanici e della foresta millenaria
già sentiti nel concerto invernale ma la tonalità sarà
completamente diversa. Si passa dalla malinconia del mi minore allo
spirito vitale del do maggiore.
L'acqua sarà tornata al suo posto, non
più in giro nell'aria, sui sentieri, dappertutto … se ne starà
buona buona, nei torrenti, nelle fonti, fresca, squisita, bellissima
nelle cascate e armoniosa nel suo fruscio. Lo sguardo non andrà a
sbattere contro un muro di goccioline in sospensione ma viaggerà
libero verso lontani orizzonti.
Terzo movimento: Allegro
Terzo movimento, terzo tempo. L'acqua,
dicevo prima, starà al suo posto; non a tavola. Nei bicchieri girerà
altro. Allegria del canto degli augelli e delle forchette nel piatto,
della convivialità insomma, tutto quello che ci vuole per completare
una magnifica giornata. Non vedo l'ora.
A domenica!
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