Dall'alto si vedono fumi
in lontananza; ci sono quelli di chi brucia qualcosa in giardino e
quelli degli impianti di riciclaggio. Gli ulivi sono potati per fare
legna e ogni tanto sparisce un albero secolare. Non tanto lontano si
sentono gli spari dei cacciatori. Il solerte responsabile della
protezione civile di A. però non può andare a verificare perché è impegnato per tutta la mattinata a controllare che
nessuno passi il rastrellino o il decespugliatore nel tracciato in
cui, per la sesta volta, vorremmo organizzare la gara di corsa
campestre. Siamo noi i veri delinquenti che pretendono di lavorare
gratis per organizzare una manifestazione sportiva che porta un
migliaio di atleti dai sei agli ottanta anni a correre nella natura.
Devono fermarci. Valorizzeremmo il territorio e la salute pubblica
trarrebbe giovamento dalla manifestazione ma non siamo a casa nostra
ci dice il Geom. B.. La manifestazione è un campionato regionale e
verranno atleti da tutta l'isola ma non importa. Il territorio è di
A. e noi siamo di C.. La cura del tracciato non procurerebbe nessun
danno all'ambiente, anzi, sarebbe un'operazione di pulizia. Però,
prima di potere cominciare a togliere un sasso, vogliono sapere chi
saranno gli addetti all'ambulanza, vedere i loro certificati, sapere
dove finiranno le feci degli atleti ... Quando gli daremo queste
informazioni forse, dopo averle attentamente analizzate e verificate,
ci daranno l'autorizzazione, toglieranno il solerte controllore e, se non sarà troppo tardi, potremo
cominciare i lavori ma probabilmente ci diranno che manca
qualcos'altro, la marca della carta igienica o la certificazione asl
per il ristoro o chissà cosa, finché sarà troppo tardi.
Non siamo a casa nostra
ma neanche a casa sua, caro B.. Siamo in luogo pubblico; lei dovrebbe
curare l'interesse pubblico che però è un'altra cosa. È tutt'altra
cosa.
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