Quando, 3 anni fa,
stavamo organizzando la quarta edizione del cross, incontrai per la
prima volta il sindaco di Capoterra, Francesco Dessì, e chiarii subito
che non ero venuto a chiedergli dei favori ma collaborazione per
raggiungere obiettivi comuni come la salute pubblica, la promozione
del territorio e la socializzazione. Mi guardò in modo strano
ma credo che avesse afferrato il concetto. Altri, in comuni
limitrofi, invece sembra che non abbiano capito dove sia l'interesse
pubblico e cosa sia la collaborazione per cui ora, alle parole
aggiungo le figure: ecco qualche immagine della sesta edizione del
cross che si è svolta domenica scorsa (foto di Francesca Erbì, Arnaldo Aru, Benedetto Deriu e Luca Maini).
Parlavo di salute pubblica:
|
943 atleti |
di cui 64 ultrasessantenni |
Promozione del territorio:
Socializzazione:
1500-2000 presenze |
1 km di sorrisi |
Dovrebbe essere ovvio che
manifestazioni come questa fanno bene alla gente e al territorio e
quindi, altrettanto ovvio che gli enti locali dovrebbero sostenerle.
Caro ente pubblico, ti preoccupa la
sicurezza? Fai bene, ma sei tu che gestisci il
territorio, che hai i piani di emergenza e i mezzi per attuarli e che
quindi, a seconda delle presenze attese, mi dovresti dire dove
parcheggiare le auto, quali sono le vie di fuga, dove montare i
gazebo; dovresti mettere a disposizione mezzi antincendio, personale
per la sicurezza ecc.. Questo dovrebbe succedere. È così difficile
da capire e da attuare?
Quando, al contrario,
invece di collaborare si ostacola l'organizzazione, quando ci si
preoccupa solo di scaricare le responsabilità e si pretende di avere
tutte le 12 magiche carte che scaricano l'ufficio da ogni minima
responsabilità prima di togliere una sola pietra dal percorso,
quando si schierano perfino i barracelli per impedire l'accesso ai
parcheggi il giorno della gara solo perché manca una “P” sulla
mappa creando, oltre al disagio, un rischio REALE d'incidente,
allora viene un senso di profonda nausea e di amarezza nei confronti delle
istituzioni responsabili di questi atteggiamenti ostili che fa passare la
voglia di organizzare altri eventi come questo, con tutte le
conseguenze negative in termini di salute pubblica, socializzazione e
promozione del territorio che ne deriverebbero.
Ma sono fiducioso che,
guardando queste immagini, anche gli impiegati mentalmente più
rigidi riescano a capire da che parte sta l'interesse pubblico;
altrimenti, sta a noi cittadini ed elettori pretenderlo e cacciarli a
voti nel sedere.
Giusto per completezza d'informazione: l'iscrizione costava da 1 a 2 euro a seconda delle categorie e copriva esclusivamente le tasse federali. I contributi pubblici sono stati pari a 0. La manifestazione è stata organizzata solo grazie ai contributi di tanti piccoli sponsor e a tantissimo lavoro volontario, ripagato con tanti sorrisi e con la soddisfazione di aver fatto qualcosa di davvero grande, bello e utile. Pura passione e senso di responsabilità sociale, valori che, in certi uffici, non sanno neanche cosa siano.
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