La
mia carriera di buffettaro ha ormai travalicato i limiti dei "buffet
post gara". Sono venuto a Torino in occasione di un workshop
organizzato dall'università in onore di mio padre. Non ero iscritto
ai lavori ma, per curiosità, mi sono presentato la mattina alle 9 in
tempo per il primo intervento. Avevo messo i calzini sotto i sandali
per camuffarmi da scienziato tedesco ma ero l'unico così vestito e
probabilmente sembravo più un prete che uno scienziato. Nonostante
questo, sono riuscito ad imbucarmi per cercare di carpire
gratuitamente i segreti della chimica quantistica dello stato solido. Era chiaramente un tentativo velleitario ma volevo provare, con la mia presenza, ad onorare il ricordo di mio padre. Vent'anni prima avevo lavorato su argomenti simili ma, dopo i primi
minuti di riscaldamento, il mio cervello ha cominciato ad arrancare
cercando di decifrare sigle sconosciute, grafici poco leggibili e
formule incomprensibili. 2 ore di conferenza sono state più faticose
e più inutili di una maratona; allora, con la nuova consapevolezza
di non essere più uno scienziato ma ormai solo un buffettaro, ho
deciso di ritirarmi e, di soppiatto come ero entrato, sono uscito
deciso a tornare solo la sera per il buffet finale, sperando, almeno
lì, di farmi onore. Mio padre stimava le mie qualità scientifiche e
sportive, ne andava fiero. Nonostante la sua benevolenza, non credo che avrebbe apprezzato questa deriva buffettara. Scusa Cesare.
Urca, addirittura un workshop! Appena pubblico il commento cerco qualcosa sul tuo babbo.. Sei venuto più o meno dalle mie parti e non mi hai avvisato.. Aiaiai! A Macomer toccherà non battermi nella 21 per farti perdonare!!!
RispondiEliminaEh, sì, Cesare era uno scienziato bravo e appassionato e non sarà dimenticato. A Macomer mi farò battere senz'altro: tu vai come un razzo e io sono fermo per un'infiammazione. Conto però di rifarmi al buffet!
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