La natura ha voluto
celebrare il decimo anniversario dell'alluvione del 22 ottobre 2008
con i fuochi d'artificio. Per chi avesse dimenticato, è tornata a
ricordarci la potenzialità distruttiva dell'acqua.
È opinione corrente che i
fulmini non siano frecce infuocate scagliate sulla nostra testa da
Giove Pluvio come reazione alle nostre cattive azioni. Gli scienziati
non hanno trovato infatti alcuna correlazione statistica fra, per
esempio, gli atti di adulterio e le precipitazioni temporalesche.
Dovremmo però essere
coscienti che altre nostre azioni hanno invece conseguenze dirette
sul clima. Se sono ancora gli dei che ci fulminano, i peccati per i
quali ci scagliano saette sulla testa sono quindi completamente
nuovi. Dio non ci punisce più se fornichiamo ma se sprechiamo,
disboschiamo o consumiamo all'eccesso, sì. L'insegnamento chiave dei
nuovi 10 comandamenti è “vivere in equilibrio con la natura”,
che non vuol dire tornare all'età della pietra. Il progresso è
parte integrante della natura umana; dev'essere però indirizzato
tenendo conto dell'uomo, della natura e del loro equilibrio e non
lasciato in balia delle follie dei mercati.
Il demone del mercato ci
spinge ottusamente sempre nella stessa direzione anche quando si sia
ben superato il punto d'equilibrio in cui si trova la situazione
ottimale. Mangiare per superare la fame senza fermarsi alla sazietà
ma continuare fino ad avere mal di pancia per l'eccesso di cibo,
superare le necessità e accumulare oggetti senza senso togliendo
tempo alla vita. Siamo ingordi e cupidi; sembra così stupido patire
per l'eccesso eppure lo facciamo regolarmente. Ecco, non dovremo
farlo più, non solo perché ci fa stare male ma anche perché è
“peccato”, ci fa cadere i fulmini sulla testa e contribuisce a
rovinare questo splendido pianeta.
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