Oggi ho scoperto che
malati terminali, ciclisti professionisti e terroristi islamici sono
uniti da un fattore comune: tutte queste categorie usano (o abusano)
uno stesso medicinale. Il "tramadol" è stato trovato nel sangue di 675
ciclisti e di un terrorista, nelle borracce di molti giovani
dilettanti e nei covi dei terroristi del bataclan.
Tutti pronti a morire.
Vedremo terroristi pedalare in salita ai 30 all'ora e ciclisti
gettarsi addosso ad altri ciclisti in sprint kamikaze.
È inquietante. Lasciamo
gli antidolorifici a chi soffre davvero e il mal di gambe e la
percezione del pericolo a chi è vivo, che la sofferenza è vita,
vita pesante, concreta, reale.
In fondo in fondo, potrei
anche capire i ciclisti ma i terroristi no. Che martiri siete se non
volete soffrire? Siete solo dei dopati del martirio. Vergogna,
squalifica e revoca del paradiso.
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