Foto di Tore Orrù |
È tempo di guardare il
mondo dal didietro.
La prima buona notizia è
che le unghie dei piedi stanno perdendo quel malsano color verme
pallido, memoria di ozi forzati. Piccole macchie scure, segnali di
vita, si espandono sulle unghie delle dita centrali del piede
sinistro. Non posso affrontare un viaggio così, senza di loro; anche
le vesciche, mie care compagne di viaggio, stanno tornando al fianco
dei miei alluci. Non partirò per l'UTSS da solo.
Ho due settimane per
rifinire l'allenamento e oggi sono riuscito a coinvolgere diversi
atleti della mia squadra e due ospiti d'eccezione: Tore e Mimi.
Grazie a tutti! Tutti indispensabili perché il ruolo di “scopa”
richiede una preparazione sia atletica che sociale: andamento lento e
divieto di sorpasso. Oggi, sui sentieri del WWF, sono stato bravo,
buono in coda, col numerino 999 che ho pescato dal cilindro della
vita. Solo in un paio di occasioni alla vista di una scorciatoia, non
sono riuscito a resistere e mi ci sono infilato superando di slancio
gli ultimi due o tre con istinto sacchettaro. Dovrò ancora lavorare
su questo.
Devo dire che, dovendo
guardare gli altri da dietro, preferisco che siano femmine. In questo
mi ha allietato la grazia di Erminia, che però andava un po' troppo
veloce, lasciandomi più spesso la vista da dietro dell'abbondante
Tore frenato, in salita, da una grave asma bronchiale. Siamo tutti un
po' preoccupati ma è difficile non assecondare il suo entusiasmo.
“Se perdo i sensi, nello zainetto ho il “ventolin” e ... . So
cosa vuol dire. Io, come “salvavita”, nello zainetto tengo sempre
un cavatappi.
Grazie a tutti. Guardare
il mondo dal posteriore è, per me, un'esperienza nuova. La sto
scoprendo ora e non è affatto male.
Nessun commento:
Posta un commento