Siamo fatti per correre.
Piedi, caviglie, polpacci, ginocchia, cosce e anche anche le anche
sono funzionali al movimento.
L'unica parte del corpo
funzionale a stare in poltrona è il sedere, che, con i suoi cuscinetti
incorporati, sembra fatto a posta per quello scopo. È solo il culo
che ci fa stare seduti. Non fatevi comandare da lui! Ma pensare che
il culo serva solo a sedersi è come pensare che l'unica funzione dei genitali sia quella di essere grattati. Infatti, perfino quei morbidi
cuscinetti nascondono un motore potentissimo: i glutei. Due anni fa,
alla terza tappa del Sardinia Trail, avevo tutti i muscoli delle
gambe a pezzi. Scoprii però che i glutei erano belli freschi e che,
con un andatura ancheggiante, riuscivo a salire veloce, senza
soffrire e a superare chi mi aveva bastonato fino a lì. Ricordi Teo?
Fu sorprendente e meraviglioso. Salendo come una mannequin, riuscii
perfino a raggiungere e superare il mitico Marco Olmo. Tutto questo
grazie a quei cuscinetti! Poi lui non si fermò al ristoro, cominciò
la discesa e non riuscii più a raggiungerlo ... ma questa è
un'altra storia.
Ritrovare queste
funzionalità, esprimere la potenzialità nascoste nel nostro corpo,
vuol dire realizzare, soddisfare, riempire; in una parola, Vivere. È come liberarsi
di un handicap autoimposto. Nella vita normale, siamo delle Ferrari
costrette a girare nel traffico cittadino, col motore ingolfato e i
serbatoi stragonfi. Corriamo per liberare la Ferrari che è in noi,
sentirla ruggire ed evitare che, all'ennesimo semaforo, si fermi
senza più riuscire a ripartire.
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