Gli ultimi giorni in Sardegna, prima di
partire per Torino per studiare fisica all'università, Martino li ha
passati a recuperare oggetti. Lo zaino con i documenti è stato
recuperato miracolosamente in un club di Cagliari castello, aperto
solo di notte, dove lo aveva scordato un paio di giorni prima. La
carta di debito, prestata ad un'amica, dopo un mancato appuntamento –
con i due ad aspettarsi ai due lati opposti di piazza Matteotti – è
arrivata a destinazione solo la sera prima della partenza e persa di
nuovo qualche ora dopo. La mattina, dopo aver cercato in tutte le
tasche, Martino è sicuro: “sarà al Bronx, allora”. Il “Bronx”
è il piazzale di una villa abbandonata dove i ragazzi di Poggio si
ritrovano e dove aveva passato tutta la notte a salutare gli amici.
Un minuto prima di partire per l'aeroporto, passiamo dal Bronx ed era
lì, per terra. Il suo sorriso di soddisfazione sembra dire “vedi?
Era inutile preoccuparsi, tutto si sistema”.
E Martino è partito. Mi mancheranno le
sue risate profonde, la sua incoscienza programmatica, il suo allegro
fatalismo, la sua simpatica nonchalance.
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