Per lanciare questa nuova rubrica, parto con una grande offerta: oggi due consigli al prezzo di uno. Il primo è: ascoltate o leggete tutti i consigli e le tabelle che vi danno, sui libri, in rete, sui blog, ma non seguiteli mai alla lettera. Se non siete atleti professionisti probabilmente avete già un lavoro e quello che vi serve è uno svago, non un secondo lavoro. Lo so, questo era un consiglio un po' banale ma era quello gratis.
Il secondo è per quelli che, come me, si vogliono cimentare in gare troppo lunghe (ultramaratone, ironman):
E' inutile allenarsi per evitare di trasformarsi in zombie, piuttosto allenate lo zombie che è in voi. Sarà lui che correrà per voi la seconda metà della gara fino agli ultimi duecento metri; a quel punto tornerete voi con un bello sprint a prendervi tutta la gloria.
Il modo classico per allenarlo è il lunghissimo. Però ci sono valide alternative che ho ideato e sperimentato su me stesso:
- Il regressivo affaticante. Fate una gara lunga (tipicamente una mezza) tirando a tutta, senza mangiare (bevendo soltanto). A fine gara il vostro zombie è pronto a uscire: è il momento per allenarlo facendolo correre una decina di km al suo ritmo (in questa fase portatevi da mangiare se volete evitare di azzannare qualche passante). Questo esercizio è utile ma può essere un po' traumatico per cui occhio ai dolorini: vesciche e dolori muscolari vanno benissimo, fanno parte della metamorfosi, se invece avete dolori a tendini o articolazioni è meglio rinunciare o rischiate che vi si stacchi qualche arto.
- Il combinato. Fate due-tre ore in bici senza mangiare (ma bevendo) a un buon ritmo, intorno al medio - se sapete cos'è - non sto parlando del dito. Poi mollate la bici e cominciate a correre. Quando sentite che sta uscendo lo zombie, fate presto ad avviare il cronometro, lui non ne sarebbe capace, e fatelo allenare per un'oretta. Evitate gli allenamenti collettivi, creereste l'effetto "orda".
Dati alla mano (ultima ora dell'ironman), ho scoperto che il mio zombie corre a 5' al km. Niente male per un non-morto, vero? L'ho allenato proprio bene.
Grande! Ora so chi far correre quando non ne ho più!!! ;-)
RispondiEliminaNe devi fare pero' di strada. Al trentesimo trovi il muro, vai "aldila'" e diventi un "running dead".
RispondiEliminahahahahahahaah!!! fantastico!! e sono assolutamente d'accordo su tutto!!!
RispondiEliminaScorrendo il listone iscritti della "maratonina" di Uta anno corrente, un lungo brivido ha percorso la mia schiena: ho realizzato che mi sono/ son stato/ si è iscritto due volte.
RispondiEliminaLa voce " Murgia Guido CA056 ATLETICA PODISTICA SAN GAVINO MM40" compare appunto ben 2 volte...Ora...Oltre a sottolineare ( two times) il mio status di carneade assoluto del podismo sardo, è chiaro che mi sovvengono DUE interrogativi:
A) Un omonimia presente all'interno della mia società, della quale ero all'oscuro;
B) Il mio zombie si è iscritto alla gara.
Per scacciare l'incubo appena descritto, ieri mi sono adoperato in un affaticante/regressivo che ,devo dire, funziona assai: la parte più interessante è quella riconducibile alla cena post- workout : tre Ceres Strong Ale, caffè e Sambuca..un vero signore direi.
P.S: complimentoni per il blog, spettacolo linguistico- esperenziale.
Guido
Grazie Guido e benvenuto. Di solito gli zombie fanno i "portoghesi" partecipando senza iscriversi sotto mentite spoglie ma, stai a vedere, che non abbiano raggiunto un nuovo livello di consapevolezza e uno status di autonomia ... inquietante!
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