Foto di Tore Orrù |
Ricordare. Il 22
ottobre di dieci anni fa, ricordo di essermi svegliato al suono di un
rombo continuo. Un'alba di fulmini rischiarava il cielo dalla parte
dei monti; stranamente non pioveva ma l'atmosfera era tesa,
elettrica, ed è rimasta così, sospesa, per un'ora e forse più,
sempre più carica di attesa per un evento catastrofico che non si
realizzava, sembrava quasi fosse tutto uno scherzo; poi,
improvvisamente, è arrivato il diluvio; in pochi istanti la strada è
diventata un fiume, il giardino un lago. I dubbi che avevo se portare
o meno i bambini a scuola, sciacquati via. Dopo un paio d'ore, come
se niente fosse, è uscito il sole. Sono montato in bici e, arrivato
in prossimità del laghetto di Poggio, ho visto che la strada che
avrei dovuto percorrere per portare Martino alla scuola media, non
c'era più, cancellata, trascinata via dall'acqua insieme all'ipotesi
di me e Martino lì sopra in auto. Questione di tempo, pochi minuti e
non si è verificata la tragica coincidenza di tempo e luogo che
caratterizza ogni evento. Molti altri, come me, ci sono andati
vicino. Qualcuno, purtroppo, si è invece trovato proprio in quel
punto fatale dello spazio-tempo.
Non bisogna dimenticare, per
ricordare le vittime ma, soprattutto, per ricordare, con
testimonianza diretta, che i cambiamenti climatici sono una realtà
da prendere sul serio e a cui si deve porre rimedio. Dobbiamo fare un
passo indietro per lasciare respirare questo pianeta e smettere di
soffocarlo nell'anidride carbonica e nel cemento.
Correre. Non c'è
modo migliore di fissare un ricordo che vivere un'emozione. Vorremmo
che fosse un'emozione positiva, una vera festa. Vivendo la natura,
correndoci dentro fino a sfiancarsi, divertendosi fino allo stremo,
perdendosi, lasciandosi circondare completamente da essa, si impara
ad apprezzarla, rispettarla, amarla, di un amore appassionato per la
sua bellezza ma anche per la sua forza a volte terribile. Si impara
ad assumere un atteggiamento umile e non sfrontato, ad adattarsi ad
essa senza provare a dominarla. Vorremmo che fosse un percorso di
riconciliazione e, perciò, speriamo che piova ma che sia una pioggia
bella, classica, di quelle di un tempo, che facevano tic-tic
sull'ombrello ...
Sabato 27 ottobre 2018, a
Capoterra, in località Poggio dei pini: “Correndo nel ricordo”
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