Siamo 10 uomini e un
cane. Non siamo ciechi, solo un po’ minchioni ma ci lasciamo
comunque guidare dal cane Camillo seguendolo in acqua, prima per un
tuffo rinfrescante, poi per la traversata a nuoto di una baia e,
infine, per andare a visitare la meravigliosa grotta delle sirene.
Camillo, lui sì che ne sa di runswim. Nuotatori? Beh, non proprio.
Si nuota ma nessuno ha gli occhialini; o con la maschera o con la
testa fuori, come Checco, che nuota 500 lunghissimi metri procedendo
quasi in verticale come se stesse continuando a camminare. Nuotando
alla grotta delle sirene mi sono portato dietro una borsa stagna da
70 litri con dentro solo il cellulare e tanta aria buona. Siamo fatti
un po’ così, in stile swiminchia.
Al rientro, dopo un
bel po’ di “run” su percorso che si affaccia sulla fantastica
costa e di “swim” nello splendido mare variopinto, non si corre
più, perché caldo e stanchezza ce lo impediscono né si nuota, perché
si segue l’asfalto per raggiungere gli spaghetti prima che
scuociano. Senza “run” e “swim”, resta solo “minchia”
mentre ci trasciniamo lungo l’asfalto torrido. Fa parte del gioco;
siamo protagonisti di un western spaghetti al pesto, inseguendo
spaghetti nell’estremo ovest fra scheletri di birra e sotto un
volteggiare di rapaci. Serpenti a sonagli scuotono la coda imitando
il suono di birre che si stappano: “pshhh”.
Foto di Gianni Mureddu |
La birra agognata si
materializza, poi gli spaghetti e infine sua maestà il cocomero,
subito giustiziato per chiudere in festa.
E grazie a Marina, Gianni e a tutto il gruppo di amici, un’altra magnifica
giornata piena di vita e ricca di particolari è passata e me ne
restano, fino a prova contraria, altre 16621.
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