Mi
guardo allo specchio: stamattina l'occhio è circondato da un alone
grigio, la palpebra è gonfia di sonno e, anche se è aperta, forma
uno gnocchetto che copre parzialmente l'occhio ... non sono le sei,
sono le otto e mezzo ma questa è la faccia giusta: oggi rientro al
lavoro.
Dovrei
anche fare quelle analisi che mi ero fatto segnare prima di partire
per le vacanze. Ieri però ho dimenticato di comprare il contenitore
per le urine e sono costretto a utilizzare una scatolina di plastica
per alimenti. Spero che la chiusura sia stagna ma, per sicurezza,
avvolgo tutto in una bustina e metto in borsa. Dopo essere passato in
farmacia a comprare l'”apposito contenitore”, torno in macchina e
mentre tiro fuori il sacchettino per il travaso, metà
del contenuto esce bagnando lo zaino, le mani e la copia cartacea di
quel bellissimo articolo che sto scrivendo sulla tecnologia delle
Fuel Cells. Pazienza, tanto non è piscio, sono le prime belle urine
del mattino.
Arrivo
al lavoro un po' impiastricciato ma con buone aspettative. Da quasi
un mese non ho potuto controllare la mail, anche il telefonino era
fuori uso e i miei tentativi di contattare il capo erano stati vani.
Mi aspetto che mi aspettino, che attendano con urgenza i miei
commenti ai loro commenti sul mio bellissimo articolo sulle Fuel
Cells che avevo lasciato da leggere partendo dalle vacanze.
Finalmente guardo le e-mail. L'unica urgenza è per la compilazione
di un modulo burocratico sull'impiego del tempo. L'articolo non lo ha
letto nessuno. Questo sì
che è piscio. Sposto il sedere in avanti fin quasi al limite della
poltroncina e comincio ad impegnarmi ad impiegare tempo.
Domenica
rientro anche alle gare, spero che vada meglio.
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