Domani, Assemini, 7a mezza
maratona della ceramica. Dopo la sfida a sfiati contro gli amici
blogger alla granfondo del Sulcis e quella contro i fantasmi ad
Oristano, domani ad Assemini si assisterà ad un'altra sfida: la
classicissima sfida fra il bene e il male.
E' da una settimana che non sto tanto
bene. Gola, bronchi e testa sono i campi di battaglia in cui si
affrontano le truppe dei miei anticorpi contro il nemico e le sue
poderose armate batteriche. Da qualche giorno si va avanti allo
stesso modo: alfiere in d9, re in f6, alfiere in f8, re in f7 è
stallo ma è uno stallo sanguinoso come una guerra di trincea e ad
ogni mossa migliaia di cadaveri vengono espulsi dalla gola come
catarro e dalla testa come idee mucose.
Il massacro va avanti ma le due parti
si equivalgono e non c'è né guarigione né febbre. E allora per
spostare questo estenuante equilibrio catarroso, tento una sortita
che potrebbe essere decisiva per le sorti della guerra: la mezza di
Assemini.
Durante l'attività fisica, tutto il
corpo è impegnato a portare ossigeno e glicogeno ai muscoli e le
funzioni metaboliche non legate al movimento rallentano.
Il ministro della difesa convoca lo
stato maggiore dell'esercito. “Non ci sono altre risorse, il
governo ha deciso di cambiare strategia e sta privilegiando altre
priorità. La nuova parola chiave è prosciutto” “ma abbiamo
finito le munizioni e anche le lame delle baionette sono quasi tutte
rotte!” “Abbiate fiducia, cercate di resistere e che il bene
trionfi!”
Anticorpi pallidi e stanchi, armati
di tagliaunghie fanno tic tic minacciosi ma il nemico non
si spaventa e avanza facendoli a pezzi
sistematicamente. La disfatta sembra inevitabile
ma …
Durante l'attività fisica, solo una
parte dell'energia chimica del glucosio viene trasformata in energia
cinetica motoria. Il resto è dissipato sotto forma di calore
provocando un aumento della temperatura corporea.
Sta arrivando il famoso risaldamento
globale (effetto febbre). I batteri, apparentemente invincibi con le
loro grandi corazze anti antibiotici e anti anticorpi, cominciano a
sudare dentro le armature; la temperatura sale ancora e un sottile
fumo verdastro comincia a salire dalle truppe batteriche accompagnato
da un acre odore di streptococco bruciato. “Tutti fuori!” Per non
morire bolliti dentro l'armatura i batteri sono costretti ad uscirne
mostrandosi nella loro essenza di nudi vermi fetenti. I pochi
anticorpi sopravvissuti alla carneficina, non devono fare altro che
tagliuzzarli con il tagliaunghie trasformandoli in una poltiglia
verde.
Sono al 21esimo, un rospo di catarro
mi sale in bocca. Riconosco il retrogusto di cocco e capisco che la
guerra è vinta. Lo sputo con rabbia e taglio il traguardo
trionfante.
“Allora Lorenzo, com'è andata?”
“Un vero massacro!”